IL SIGILLO AUREO DI BENEVENTO
Il 25 marzo si è conclusa la mostra internazionale sui Longobardi al Museo Archeologico Nazionale di Napoli. La mostra ricostruiva la storia del popolo dalle lunghe barbe mediante numerosi reperti provenienti da diverse parti d’Europa, tra cui spiccavano non pochi ritrovamenti del meridione. Anche la città di Benevento è stata rappresentata, anche se da un solo, unico reperto, tra l’altro mai esposto ai beneventani: si tratta di un Anello-Sigillo d’oro rinvenuto dal professore Nicola Fragnito presso la sua abitazione e consegnato alla Soprintendenza per i Beni Archeologici di Benevento nell’aprile del 2006. Dopo 12 anni finalmente il sigillo aureo è uscito dai depositi della Soprintendenza ed è stato apprezzato dai numerosi visitatori della mostra. L’anello è adesso in volo verso San Pietroburgo, terza ed ultima tappa della mostra internazionale sui Longobardi, ma quale sarà il suo destino al ritorno dalla Russia? La Soprintendenza lo rinchiuderà di nuovo nei depositi o permetterà ai beneventani, dopo 12 anni, di ammirare un gioiello dall’indiscusso valore economico, sociale e politico? Un sigillo aureo di tale finezza doveva infatti appartenere necessariamente ad una persona di rango molto elevato, il quale doveva essere un referendario del Duca o addirittura del Re di Pavia. Ricordiamo infatti che l’autorità di apporre sigilli apparteneva al Re e da questi era conferita a suoi diretti subalterni, i quali, nell’apporre il sigillo, lo facevano nel nome e per conto del Re: duchi, gastaldi, giudici, actores, agentes. Possiamo desumere che anche il Duca di Benevento dovesse avere un sistema simile per cui tale anello-sigillo rappresenta un elemento di fondamentale importanza che potrebbe far luce sul sistema politico del Ducato beneventano. Addirittura l’anello potrebbe rappresentare un legame tra la corona di Pavia e la città di Benevento. Per questo siamo convinti che esso vada esposto e soprattutto studiato approfonditamente, dato che oggi le ricerche si limitano a definire in uno sconosciuto “Auto” il proprietario dell’anello, nome che però non è leggibile quando l’anello viene usato, visto che la scritta Auto, la quale si può leggere sull’anello anche se in maniera discontinua, andando a sigillare con la cera, sparisce e viene letta al contrario.
Come Associazione Culturale Benevento Longobarda auspichiamo un ritorno a Benevento del sigillo aureo e una sua esposizione pubblica, insieme agli altri reperti consegnati dal professore Nicola Fragnito 12 anni fa, tra cui spiccavano anche un pugnale e due fibule, di cui una in oro.
Nei mesi scorsi c’è stato un grande dibattito circa la location della mostra: molti hanno affermato pubblicamente che essa si sarebbe dovuta tenere a Benevento perchè Napoli non è mai stata una città longobarda. La facilità con cui dei ladri hanno recentemente sottratto reperti storici dal Museo del Sannio, a due passi dalla Prefettura, senza dubbio metterà a tacere queste polemiche per sempre. Come associazione ringraziamo il direttore del Museo Archeologico di Napoli Paolo Giulierini, unitamente al suo splendido staff, e il professore Federico Marazzi, curatore della mostra. A loro vanno i nostri ringraziamenti per aver fatto ammirare a decine di migliaia di visitatori l’anello-sigillo aureo beneventano, cosa che in 12 anni mai nessuno era riuscito a fare.
NB: ci scusiamo per la qualità delle foto