LA BATTAGLIA DI SAN MICHELE
“Dopo la morte di Rodoaldo, che aveva retto il ducato di Benevento per cinque anni, fu eletto duca suo fratello Grimoaldo, che governò i Sanniti per venticinque anni. Era un guerriero valorosissimo e famoso in ogni contrada. Una volta, ad esempio, sbarcarono dei Greci che volevano saccheggiare la chiesa dell’Arcangelo sul monte Gargano, ma Grimoaldo piombò su di loro con il suo esercito e li sterminò”
In questo modo Paolo Diacono raccontava della battaglia tra bizantini e longobardi che si svolse nei pressi di Siponto nella metà del VII secolo, definendo “greci” (ovvero bizantini) quei soldati che invece verranno definiti “napoletani” (quindi sempre bizantini), nell’opera di Erchemperto e soprattutto nel testo dell’Apparitio di San Michele, che così recita:
“Frattanto i Napoletani, che erano ancora schiavi dei riti pagani, tentarono di provocare a battaglia i Sipontini e i Beneventani. Costoro, guidati dal presule, chiedono tre giorni di tregua per poter implorare la protezione di San Michele. La notte prima della battaglia San Michele apparve al presule e disse che le loro preghiere erano state esaudite: assicura sua la presenza e preavvisa che bisogna affrontare i nemici all’ora quarta del giorno. (..) Fuggono i pagani (..) e mentre gli avversari li inseguono fino a Napoli e fanno strage delle retroguardie, entrano al fine moribondi nelle mura della loro città”.
Sebbene nessun testo ci dica in che anno sia stata combattuta la battaglia, tutti sono concordi sull’affermare che essa venne combattuta l’8 maggio, giornata poi consacrata al Santo.
Proprio in quel periodo, del resto, si consolida il legame tra i duchi longobardi di Benevento e il Santuario di San Michele Arcangelo sul Gargano. Pochi anni dopo questa battaglia, infatti, si registrerà l’invasione dell’imperatore Costante II del meridione e il suo lungo assedio a Benevento. In quell’occasione, secondo la Vita di San Barbato, si attua la conversione definitiva dei longobardi beneventani al cristianesimo, con il taglio del Noce Magico attorno al quale venivano effettuati riti pagani. Per sancire la conversione, il duca beneventano Romualdo, figlio di Grimoaldo, si reca in pellegrinaggio nella grotta dell’Arcangelo e incide nella pietra il proprio nome, ben visibile ancora oggi.
Per questo motivo l’Associazione Culturale Benevento Longobarda ha accettato molto volentieri l’invito da parte del Centro Studi Archeologici del Gargano a rievocare la battaglia tra longobardi e bizantini, la quale venne combattuta ovviamente per motivi politici, ovvero per assicurarsi il controllo dell’altura del Gargano e della città di Siponto, ma che poi ha avuto, storicamente, un’importanza religiosa come poche altre nella storia. Come tutti sanno, infatti, San Michele divenne il Santo preferito dai longobardi e grazie a loro il suo culto si diffuse e si consolidò in molte parti d’Italia, fino a valicare le Alpi e giungere in tutta Europa.
La battaglia si svolgerà Sabato 5 maggio alle ore 20 all’interno del Castello di Monte Sant’Angelo (FG), che come tutti sanno fa parte, insieme a Benevento ed altri 5 Comuni del sito seriale Unesco “Italia Langobardorum”. L’ingresso è gratuito.
Insieme a Benevento Longobarda, alla battaglia prenderanno parte i gruppi storici Gens Langobardorum, Numerous Kyntanon e Ordine del Lupo. Ci auguriamo che sia solo l’inizio di una lunga e proficua collaborazione per far rivivere anche a Monte Sant’Angelo i fasti dell’epopea longobarda nel meridione d’Italia.