A PROPOSITO DI LONGOBARDI E TURISMO…

Forse pochi sanno che negli ultimi 8 mesi (da agosto 2015 a marzo 2016) si è svolto il progetto “I Longobardi e il Sannio”, organizzato dalla Provincia di Benevento e finanziato dalla Regione Campania per 250.000 euro. Il progetto si sarebbe dovuto concretizzare “nella costituzione di una rete di soggetti, di poli, di giacimenti, di servizi, di riferimenti, i quali (…) sono destinati a fare in modo che Benevento e la provincia divengano polo di attrazione culturale e turistico nell’arco di 365 giorni all’anno” e avrebbe dovuto avere “una fortissima ricaduta economica sulle strutture ricettive, sulle strutture logistiche, sulle strutture di accoglienza sociale, sul commercio, favorendo la conoscenza del territorio e la sua frequentazione anche in altri periodi dell’anno”. Secondo gli autori, il progetto avrebbe dovuto produrre “un incremento del 40% dei pernottamenti e delle presenze”. Il progetto si sarebbe dovuto svolgere in 38 diverse località della provincia, ma “ovviamente il fulcro degli eventi” doveva essere “la città di Benevento e più precisamente il chiostro e la chiesa di Santa Sofia”, ma “altre iniziative” si sarebbero dovute svolgere anche alla Rocca dei Rettori e alla Chiesa di Sant’Ilario.

Obiettivo primario del progetto era dunque “accrescere e potenziare i flussi turistici in entrata nel Sannio”, mediante 5 grandi eventi: Armonie e Canti religiosi, La macchina del tempo, I tesori manoscritti di Benevento, Affreschi Beneventani, Alla ricerca dei longobardi nel Sannio. Per quanto riguarda il primo dei 5 eventi effettivamente la Provincia è riuscita ad organizzare una rassegna musicale dentro la Chiesa di Santa Sofia, con un concerto del coro della cattedrale diretto da Don Lupo Ciaglia che ha eseguito un magnifico repertorio di Canto Beneventano, degnamente illustrato da Don Mario Iadanza. Peccato che ad assistere a questa sublime testimonianza del patrimonio immateriale longobardo ci fossero poco più di 30 persone, nonostante il progetto prevedesse ben 30.000 euro di comunicazione. Altri concerti di musica sacra non longobarda hanno fatto da cornice all’evento, ma non si sono registrati turisti in nessun caso. Per quanto riguarda l’evento La Macchina del Tempo,  che avrebbe dovuto  far “scoprire la quotidianità degli usi, costumi, tradizioni longobarde” mediante “materiali e tecnologie multimediali”, non abbiamo notizie e non crediamo che si sia svolto, anche perché si sarebbe dovuto svolgere a Benevento e avrebbe dovuto prevedere “spettacoli in costumi d’epoca”, ma anche “concerti con brani musicali del medioevo” e addirittura “rievocazioni storiche”, ovvero eventi che non passano inosservati. Nello stesso grande evento era inclusa anche una “danza magica delle streghe di Benevento” da svolgersi sulle sponde del fiume Sabato, per sfruttare le “suggestioni magiche dello Stretto di Barba”. Meno pretestuoso era il grande evento “I tesori manoscritti di Benevento”, che prevedeva la “realizzazione di un video in DVD per documentare sia la Collezione che la esposizione dei codici liturgico-musicali, in scrittura Beneventana della Biblioteca Capitolare di Benevento”. Per gli “Affreschi Beneventani” il progetto prevedeva invece “la valorizzazione degli affreschi di Santa Sofia” anche “con il coinvolgimento del Liceo Artistico di Benevento”. Infine, il grande evento “Alla ricerca dei longobardi nel Sannio” si prefissava “l’obiettivo della valorizzazione della Chiesa di Santa Sofia, in quanto, attraverso spettacoli, concerti e RIEVOCAZIONI STORICHE, celebrando e riscoprendo tale patrimonio, crea un affascinante percorso nei (38) diversi comuni della Provincia”. Questa parte del progetto, in particolare, aveva una connotazione ben precisa: “grazie ad un apporto drammaturgico si rientrerà nel clima e nella temperie morale, civile e religiosa del popolo longobardo all’atto della conversione dal paganesimo al cristianesimo”. In sostanza si sarebbe dovuta svolgere una “ricostruzione teatrale” della conversione dei longobardi all’interno della Chiesa di Santa Sofia.

NULLA di tutto questo è stato fatto e il progetto ha realizzato solo concerti di musica jazz e popolare, che si sono svolti all’interno di altre manifestazioni, tra cui Tartufo al Borgo a Ceppaloni e Xmas Village a Montesarchio.

In attesa di una conferenza stampa che chiarisca la vicenda, fino a questo momento possiamo asserire che il progetto è stato un fallimento senza precedenti. Non c’è stata la rete di soggetti, né la ricaduta positiva sul commercio, né l’incremento del 40% delle presenze e dei pernottamenti turistici. Alla Rocca dei Rettori, in questi mesi, abbiamo visto solo ed esclusivamente automobili parcheggiate sulla rampa di accesso, ma di rievocazioni storiche nemmeno l’ombra.

Ci chiediamo come mai la Provincia, dopo aver palesemente rubato l’idea di una rievocazione storica longobarda alla nostra associazione, pur avendo 250.000 euro e 8 mesi a disposizione abbia rinunciato a realizzare ciò che aveva presentato alla Regione. Evidentemente rubare le idee agli altri non basta, occorre anche saperle mettere in pratica. Eppure con 250.000 euro a disposizione non è difficile organizzare rievocazioni storiche. Noi ci riusciamo ogni anno con un budget molto inferiore. Nel 2016, infatti, spenderemo 25.000 euro, ovvero il 10% di quanto a disposizione della Provincia e senza ombra di dubbio registreremo molte più presenze. Ovviamente noi non godremo di finanziamenti pubblici e punteremo tutto sulla partecipazione dei privati e dei tanti turisti che già da qualche anno considerano la nostra manifestazione una delle migliori del Sud Italia. Ci chiediamo inoltre come sia possibile spendere 20.000 euro per un progetto sugli Affreschi Beneventani mentre negli stessi giorni la cittadinanza si mobilita nel tentativo di salvare gli affreschi dei Sabariani dalla scomparsa definitiva e si cercano disperatamente proprio 20.000 euro per tentare di restaurarli.

Soprattutto, è paradossale la situazione in cui ci troviamo oggi: la Regione stanzia 250.000 euro per svolgere rievocazioni storiche ma la Provincia non riesce a realizzarle in 8 mesi di tempo e, presumiamo, dovrà restituire questi soldi, mentre l’Associazione Benevento Longobarda dovrà anche quest’anno lanciare una campagna di raccolta fondi privati per poter realizzare la propria rievocazione storica in maniera completamente autofinanziata. Eppure a giugno 2015 perfino il presidente della Provincia aveva riconosciuto l’enorme successo dell’ultima edizione de La Contesa di Sant’Eliano, durante la quale abbiamo registrato oltre 15.000 presenze con turisti provenienti da ogni parte d’Italia. Davvero stentiamo a capire come mai le istituzioni cittadine siano le uniche rimaste a fare finta che l’Associazione Culturale Benevento Longobarda non sia mai esistita e non capiamo il fine ultimo di questa operazione, visto che, probabilmente, la Regione non darà più questi soldi, alla luce del fatto che i dirigenti della Provincia non sono stati capaci di mettere in pratica il progetto che loro stessi avevano scritto.

Noi socie e soci dell’Associazione, che a Benevento viviamo, votiamo e paghiamo le tasse, ci chiediamo come sia possibile che, nonostante la Regione abbia stanziato 250.000 euro per realizzare rievocazioni storiche longobarde in città, anche quest’anno i soldi per la rievocazione storica longobarda dovremmo metterceli noi, lavorando gratis e sacrificando tempo e salute per il bene della nostra città. Ci chiediamo come sia possibile questo paradosso e chi è il responsabile. Ci chiediamo se davvero qualcuno credeva di poter incrementare del 40% le presenze turistiche in provincia rubandoci l’idea delle rievocazioni storiche longobarde. Vorremmo anche sapere il nome di questo qualcuno. Soprattutto ci chiediamo se i candidati sindaco di Benevento condividano o meno il comportamento dell’amministrazione provinciale e a tal proposito gli facciamo una domanda secca: se sarete eletti, quale modello di eventi culturali seguirete? Quello della Provincia o quello dell’Associazione Benevento Longobarda? In altri termini: sosterrete Benevento Longobarda tentando di rafforzare la rievocazione storica che nasce dal basso o presenterete anche voi un progetto di rievocazione storica calata dall’alto?

A tutti gli altri beneventani possiamo solo chiedere di pazientare un altro poco: l’estate è ormai prossima e La Contesa di Sant’Eliano 2016 si avvicina. Le date di svolgimento sono 23, 24, 25 e 26 giugno. Anche quest’anno sarà autofinanziata ed anche quest’anno ogni beneventana/o potrà dare il proprio contributo (di qualsiasi natura) per fare crescere ancora di più la nostra rievocazione storica. Invitiamo quindi tutti i beneventani a scrivere ai propri amici, parenti e conoscenti sparsi per l’Italia per invitarli a venire in città nei 4 giorni della nostra rievocazione, per far aumentare ancora di più il numero dei partecipanti e superare le 20.000 presenze, con una fortissima ricaduta per gli esercizi alberghieri, le cooperative turistiche e il commercio cittadino tutto. Soprattutto, chiediamo ai beneventani di essere maggiormente orgogliosi del proprio passato, perché forse è l’unico modo per riuscire a tollerare il presente e ad immaginare un futuro migliore.

Per contribuire alla manifestazione cliccate su:

www.produzionidalbasso.com/project/la-contesa-di-santeliano-2016/

 

LE SOCIE E I SOCI DI BENEVENTO LONGOBARDA