SAMNITES: i primi gladiatori
L’Associazione Culturale Benevento Longobarda ha organizzato per la giornata di sabato 16 maggio 2015 l’evento “SAMNITES: i primi Gladiatori”, ovvero la rievocazione storica dello spettacolo gladiatorio offerto all’imperatore Nerone in occasione della sua venuta a Benevento nel 64 dc. Punto di partenza del nostro lavoro è stato un passo di Tacito, che nei suoi Annales racconta di come Nerone fu ospitato a Benevento da Vatinio, che gli offrì uno spettacolo di gladiatori definito “affollatissimo”. Sappiamo che a quel tempo (64 dc) a Roma ancora non era stato costruito l’Anfiteatro Flavio, il famoso Colosseo, mentre le città della Campania già avevano edificato dei grossi anfiteatri per ospitare i combattimenti gladiatori.
Sappiamo anche che all’inizio della loro storia, i gladiatori venivano chiamati semplicemente “Sanniti”, proprio perché fu la figura del combattente sannita a far nascere i giochi gladiatori. La prime rappresentazioni di spettacoli di gladiatura avvenute a Roma erano infatti organizzate in occasione di cerimonie funebri, per omaggiare il defunto e venivano impiegati, appunto, esclusivamente guerrieri sanniti. Ben presto la folla dimostrò di apprezzare molto questi combattimenti e nel giro di qualche decennio i ludi gladiatori cominciarono ad essere organizzati anche al di fuori delle cerimonie funerarie e per contenere il pubblico si avviò la costruzione di recinti in legno. Ben presto alla figura del sannita si affiancarono altre figure di combattenti, ricavate dalle sempre più numerose popolazioni che venivano sconfitte e sottomesse dai romani. In tal modo si verificò una differenziazione delle maschere gladiatorie e il sannita divenne solo “una” delle tipologie di combattenti.
La rievocazione storica che realizzeremo ricostruirà proprio la nascita e l’evoluzione dell’arte gladiatoria, partendo appunto dai Sanniti, per poi illustrare tutte le figure di gladiatori e concludersi con un torneo vero e proprio, una serie di combattimenti finali tra i diversi gladiatori presenti.
Per la realizzazione dello spettacolo Benevento Longobarda godrà della collaborazione della scuola di gladiatura Ludus Picenus (MC) e di OffBeat Teatro. I ruoli principali saranno interpretati da Bruno Petretti, nei panni dell’estroso Nerone, e da Pierpaolo Palma, che impersonerà il patrizio beneventano Vatinio, il quale offrì lo spettacolo. Regia, ricerca storica, costumi e allestimento sono curati da Benevento Longobarda.
La rievocazione storica si svolgerà il 16 maggio 2015 presso l’Arco del Sacramento in tre repliche: alle ore 10,30 (riservato alle scolaresche) alle ore 18 e alle ore 21. Siccome i posti sono limitati (300 spettatori a replica) raccomandiamo di procurarsi il biglietto quanto prima possibile. La prevendita viene realizzata presso la sede di Benevento Longobarda in via Bosco Lucarelli 13 dal lunedì al giovedì dalle 18 alle 20,30 e presso l’Infopoint di ArteViva in via Carlo Torre (di fronte l’Arco del Sacramento) dalle ore 9 alle ore 18 dal lunedì al venerdì (giovedì pomeriggio chiuso). Per eventuali informazioni si raccomanda di scrivere a info@beneventolongobarda.it.
L’iniziativa è autofinanziata e per questo il costo del biglietto sarà di 10 euro. Gli eventuali proventi andranno a coprire le spese che dovremo sostenere per la rievocazione storica di giugno, la tanto attesa Contesa di Sant’Eliano 2015.
Abbiamo scelto di rievocare un periodo storico diverso rispetto alla storia longobarda perché vogliamo dimostrare, qualora ce ne fosse bisogno, che la storia della nostra città è così sconfinata che la potremmo paragonare ad un vasto giacimento d’oro sul quale noi beneventani siamo seduti. Dobbiamo semplicemente alzarsi e mostrare questo nostro tesoro al mondo.
Di seguito riportiamo il passo di Tacito da cui trae origine la rievocazione (Tacito, annales XV)
Nell’anno del consolato di Gaio Lecanio e di Marco Licinio (64 dc), Nerone si mostrò ogni giorno sempre più smanioso di esibirsi sulle pubbliche scene. Fino ad allora, infatti, aveva cantato solamente a Palazzo e nei suoi giardini durante i ludi Giovenali, che ora però spregiava perchè seguiti da un pubblico ristretto, quasi un limite per la sua voce straordinaria. Non osando tuttavia esordire a Roma, scelse Napoli, perchè città greca: era sua intenzione cominciare da lì, per poi passare in Acaia e, dopo la conquista di corone prestigiose e considerate sacre fin dall’antichità, suscitare, con una notorietà ben più grande, gli entusiasmi dei cittadini di Roma. Ed ecco allora una gran folla di napoletani e di gente affluita dalle colonie e dai municipi vicini alla notizia di quell’evento, e tutto un seguito onorifico di cortigiani e di funzionari a vario titolo e anche reparti di soldati, stipare il teatro di Napoli.
Accadde lì un fatto, interpretato come infausto presagio dai più, ma provvidenziale e segno di favore divino, secondo lui: dopo l’uscita degli spettatori, il teatro, svuotato dalla folla e senza danno per nessuno, crollò. Ringraziò allora, attraverso canti da lui composti, gli dei, approfittando per celebrare anche la fortuna goduta nel recente episodio. E, avviandosi ad attraversare l’Adriatico, si fermò intanto a Benevento, dove gli venne offerto da Vatinio uno spettacolo di gladiatori affollatissimo.
Vatinio fu una delle mostruosità più ripugnanti di quella corte: uscito da una bottega di calzolaio, storpio nel fisico e con un certo talento per le battute scurrili, era stato, in principio, accolto come oggetto di scherno, ma poi si era affermato attraverso calunniosi attacchi contro le persone oneste, al punto da sopravanzare, per favore, denaro e potere di nuocere, anche i personaggi più biechi.
Nerone presenziava ai giochi di Vatinio, ma nemmeno in mezzo agli svaghi cessava di pensare ai delitti. Infatti proprio in quei giorni fu spinto a morire Torquato Silano.